Nuova corsa all'oro minaccia l'Amazzonia: intanto l'Italia sta bruciando
E' di nuovo corsa all'oro in Amazzonia: il governo federale brasiliano ha pubblicato un decreto che abolisce una riserva grande quanto la Svizzera, la National Reserve of Copper and Assoono, un insieme di aree protette noto come Renca, per favorire lo sfruttamento delle risorse minerarie.
L'area protetta copre una superficie di 47.000 chilometri quadrati tra Pará e Amapá. La regione è ricca di oro e di altri minerali e comprende nove aree protette, tra cui foreste statali, riserve ecologiche e terre indigene. Si tratta del Parco Nazionale delle Montagne Tumucumaque, le Foreste Statali di Paru e Amapá, la Riserva Biologica di Maicuru, la Stazione Ecologica di Jari, la Riserva Estrattiva di Rio Cajari, la Riserva di Sviluppo Sostenibile del Rio Iratapuru e le Terre Indiane di Waiãpi e Rio Paru d`Este.
La decisione annunciata dal governo brasiliano per il WWF è gravissima vista l’importanza dell’ambiente tropicale: la dissoluzione o la riduzione di queste unità di conservazione distruggerebbero una parte importante del polmone verde del pianeta, la perdita di biodiversità generando anche conflitti con le popolazioni locali che vivono nella foresta. Gli impatti di questa nuova aggressione rischiano di essere irreversibili. Il WWF, insieme a molti altri movimenti ambientalisti e ‘testimonial’ come Gisele Bundchen che si è schierata a favore della tutela di quest’area, chiede al governo del Brasile di tornare indietro su questa decisione e lasciare che le aree protette rimangano tali, abbandonando gli appetiti minerari lungo il corso del Rio delle Amazzoni. Mentre il Governo brasiliano prende queste decisioni suicide in nome di tutto il Pianeta, noi in Italia non riusciamo neanche a proteggere il tesoro che abbiamo: i nostri boschi.
Anche adesso l’Abruzzo è in fiamme e a Roma e Provincia nelle ultime 48 ore nuovi roghi sono divampati, ad esempio, a Castel Fusano, nelle aree non controllate dai militari dell'Esercito, oltre a una serie di incendi ieri tra i Castelli Romani (Genzano e Rocca di Papa), la zona dei Monti Simbruini e Olevano Romano. C’è bisogno di una reazione, di tornare a controllare il nostro territorio, così piccolo rispetto alle foreste amazzoniche, c’è bisogno soprattutto di ricostruire per i nostri giovani, in famiglia e nella scuola, gli strumenti culturali per un rapporto di rispetto e tutela nei confronti della biodiversità, fosse anche solo per il fatto che senza di essa cesserebbe presto anche la nostra esistenza. La rivista scientifica Nature scrive in un articolo che l'intervallo di tempo che ci resta per impedire la catastrofe del clima sulla Terra è di tre anni, entro il 2020. Ma solo se riusciremo a attuare da subito gli impegni che 196 Paesi hanno sottoscritto nel 2015 a Parigi. Se invece nei prossimi tre anni gli impegni in materia di emissioni non verranno rispettati, salvare la vita sul pianeta diventerà molto più complicato e costoso. Ma nel frattempo, in più, continuiamo a deforestare per “fare affari” e a incendiare boschi e sterminare fauna per …. per … PERCHE'?