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Continua il “Self tour plastic free”: a Pescara una mostra con quanto raccolto sulle spiagge

9 agosto 2020 - Continua il “Self tour plastic free”: a Pescara realizzata una mostra con una selezione di oggetti raccolti durante le pulizie delle spiagge e di altri ambienti naturali e urbani. L’iniziativa è stata realizzata nell’ambito della campagna del WWF Italia “GenerAzioneMare”.

Una conferenza stampa con una contestuale piccola mostra simbolica realizzata con una selezione di oggetti raccolti durante le pulizie delle spiagge e di altri ambienti naturali e urbani: questa l'iniziativa dei volontari WWF a Pescara, con alcuni banchetti in piazza I Maggio, a due passi dalla riva. La mostra ha lo scopo di dimostrare che i rifiuti abbandonati, non conferiti nella raccolta differenziata e rilasciati abusivamente lungo le sponde dei fiumi prima o poi, inevitabilmente, arrivano al mare e da questo sono poi destinati a tornare sulle nostre spiagge. L’iniziativa è stata realizzata nell’ambito della campagna del WWF Italia “GenerAzioneMare” che si pone come obiettivo la difesa delle coste e del mare, in particolare dalla minaccia dell’inquinamento da plastica.

Mostra del WWF a Pescara degli oggetti raccolti sulle spiagge

Per chiedere l’attivazione di tutti il WWF Italia ha lanciato questa estate il Self Tour Plastic Free: l’iniziativa è dedicata a tutti coloro che desiderano impegnarsi anche per poco tempo, mentre passano una giornata al mare. Per lanciare questa nuova iniziativa il WWF ha attivato tutti i canali social: una nuova community  “Con WWF per un Mondo Plastic Free” sul canale Facebook grazie alla quale è possibile condividere informazioni e esperienze che a fine estate il WWF raccoglierà in un grande Album collettivo di immagini delle singole iniziative ‘selfie’. Le attività di pulizia possono essere condivise anche su Instagram con il filtro "Plastic Take Away” creato dal WWF.
LA MOSTRA DEGLI OGGETTI RACCOLTI. Tra gli oggetti più inconsueti in esposizione: bambole, uno scarpone da sci abbandonato lungo un fiume, ruote, passeggini, retine per acquacoltura, che rappresentano sulle spiagge un vero flagello insieme ai resti delle coperture in plastica delle cosiddette palme da ombreggio, e persino lo scheletro di una lanterna volante: questi pericolosi aggeggi di origine orientale, sempre più diffusi tra noi, rischiano di innescare incendi e comunque finiscono col perdersi nell’ambiente, talvolta assai lontano dal luogo di lancio, e spesso in mare, ennesima trappola per pesci e altri animali.