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Più i fiumi sono naturali più sono sicuri: soprattutto per noi!

Fiumi e torrenti rimangano naturali

Fiumi e torrenti d’Europa devono tornare alla loro naturalità. Il termine per il raggiungimento del “buono stato ecologico” delle acque deve rimanere entro il 2027, resistendo a chi lo vorrebbe far slittare all’infinito. Il fiume naturale è più sicuro! wwf.it/protectwater. - QUI LA SCHEDA EFFETTO NATURALE O ARTIFICIALE? 

IN 7 PUNTI LE DIFFERENZE TRA FIUMI PERICOLOSI E QUELLI LIBERI E SICURI - Le violente alluvioni che hanno colpito l’Italia, dalla Sicilia al Trentino Alto Adige, sono causate dagli effetti cambiamenti climatici ma i danni e, purtroppo, le numerose vittime sono il risultato dell’incuria e della cattiva gestione del nostro territorio. La canalizzazione dei corsi d’acqua, il taglio della vegetazione ripariale, l’occupazione di gran parte delle aree naturali di esondazione sono tra le principali cause che hanno grandemente aumentato il rischio per le popolazioni e per molti centri abitati lungo i fiumi.

Occorre difendere la Direttiva quadro acque europea

Per questo il WWF ha rilanciato oggi la Campagna europea #ProtectWater con una scheda su Effetto naturale o artificiale: 7 punti che evidenziano le differenze tra fiumi pericolosi e quelli liberi e sicuri secondo il principio che  la natura è la nostra più grande alleata. La Campagna mira a difendere uno strumento fondamentale per la gestione dei corsi d’acqua europei, la direttiva Quadro acque 2000/60/CE capace di garantire la tutela della risorsa idrica perché affida il buon governo delle acque ad Autorità di Distretto che operano a livello di bacino idrografico, la scala di intervento più efficace per tutelare i nostri corsi d’acqua e garantire la sicurezza delle persone. Per il WWF ora più che mai è indispensabile tutelare il nostro patrimonio naturale e avviare una diffusa azione di rinaturazione e ripristino ambientale a partire dalla ‘liberazione’ di fiumi e torrenti favorendo la loro esondazione naturale.

Agri nel 2011 - © A. Agapito

Ovviamente questo va attuato nelle aree al di fuori dei centri abitati e laddove possibile, altrimenti, come abbiamo visto, sono i corsi d’acqua che trovano le vie dove sfogare la loro irruenza invadendo e distruggendo i centri abitati Il Tagliamento e il Ticino, ad esempio, sono due tra i più grandi fiumi italiani che ancora conservano una grande biodiversità ma hanno anche grandi spazi di divagazione, vasti boschi e aree dove il fiume può espandersi e disperdere la sua energia. Purtroppo esistono gruppi di pressione in Europa che ostacolano la piena attuazione della Direttiva Acque e che addirittura vogliono cambiarla in peggio approfittando dell’occasione della Consultazione popolare in corso, aperta dalla Commissione Europea lo scorso 17 settembre. Non possiamo permettere che la Direttiva Acque venga cambiata o che vengano ulteriormente prorogati i termini per il raggiungimento dei suoi obiettivi di qualità.

Seveso nel 2005 - © A. Agapito

Aiutaci a tutelare la Direttiva Quadro Acque e partecipa alla Consultazione Pubblica avviata dall’Unione Europea sull’efficacia di questa importante legge comunitaria. Il WWF invita a far sentire la propria voce attraverso wwf.it/protectwater e cliccando su Agisci Ora! Bisogna mantenere il termine per il raggiungimento del “buono stato ecologico” delle acque, entro il 2027, resistendo a chi lo vorrebbe far slittare alla calende greche. E’ indispensabile mantenere questo obiettivo per garantire l’uso plurimo delle acque (per l’agricoltura, l’industria, l’ambiente, per gli usi civici, ricreativi) e la disponibilità di un’acqua degna di essere chiamata tale per le generazioni future. La natura è la nostra più importante alleata contro i cambiamenti climatici e per questo dobbiamo assecondarla e tutelarla. I fiumi naturali, liberi di divagare e di inondare le loro fasce fluviali, con vaste aree boschive sono quelli più sicuri da un punto di vista idrogeologico, poiché conservano una grande capacità autodepurativa, distribuendo con più equilibrio sabbie e ghiaie movimentate con il loro procedere, proteggendo le sponde dall’erosione. Per maggiori informazioni visita wwf.it/protectwater

Oasi WWF di Persano - foto di R. Lenza