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Tonno rosso: per il WWF 10 anni di sforzi per salvarlo potrebbero andare in fumo

Non rendiamo inutili 10 anni di sforzi per salvare la specie

Tonno rosso: per il WWF 10 anni di sforzi per salvarlo potrebbero andare in fumo. Questo il messaggio lanciato in vista della prossima riunione ICCAT (International Commission for the Conservation of Atlantic Tunas) che si terrà in Marocco dal 14 al 22 novembre.

L’Unione europea, insieme alle altre nazioni che si riuniranno nella prossima Commissione internazionale per la conservazione dei tunnidi dell'Atlantico (ICCAT), discuteranno di un possibile drastico aumento delle catture ammesse per il tonno rosso dell'Atlantico orientale e del Mediterraneo. In vista di questa riunione il WWF mette in guardia contro qualsiasi rapido aumento delle quote di pesca che comprometterebbe il pieno recupero della popolazione di tonno. Dopo una lotta durata oltre 10 anni per salvare e gestire in modo sostenibile questa risorsa minacciata, il Comitato scientifico ICCAT suggerisce un aumento del totale delle catture ammissibili fino a 36.000 tonnellate entro il 2020 (più del doppio del contingente 2015) ma dichiarando allo stesso tempo che lo stock non è ancora recuperato. Gli stessi scienziati stanno anche avvertendo che un tale livello di cattura potrebbe potenzialmente diminuire la popolazione di tonno rosso nei prossimi anni. Inoltre, l'Unione europea si propone di interrompere il piano di recupero adottato nel 2007 e che sarebbe dovuto terminare nel 2022, quindi 5 anni prima della scadenza originaria.

Edward Parker - WWF

Il WWF avverte che in questo modo si apriranno nuovi negoziati e si modificheranno le misure di gestione, portando ad una gestione più debole della popolazione di tonno rosso. “Lo stock di tonno rosso non è ancora in grado di sostenere un così improvviso aumento delle catture: la gestione della pesca in questo modo sarebbe inoltre meno rigorosa. Ci sono voluti più di dieci anni per far riprendere il tonno rosso, non possiamo perderlo di nuovo per un profitto a breve termine”, ha dichiarato Alessandro Buzzi, responsabile dei progetti di pesca del WWF Mediterraneo. “Le misure adottate per il recupero delle specie stanno generando risultati molto positivi e possiamo dire che il tonno rosso non è più pescato in modo insostenibile. Invitiamo i governi a consolidare questo successo aspettando il completo ripristino delle specie”, ha aggiunto. La proposta del WWF è quella di un contingente di 28.000 tonnellate entro il 2020 per consentire alla popolazione di tonno di continuare a crescere; inoltre l’Associazione chiede di continuare ad applicare il piano di recupero fino a quando lo stock non sia dichiarato dagli scienziati pienamente recuperato. Il WWF chiede poi alle nazioni di assegnare quote più elevate alle attività della piccola pesca, ora quasi esclusa dall'accesso alle risorse negli ultimi dieci anni, a condizione che vengano garantiti gli attuali standard di monitoraggio e controllo.

Esemplari di tonno rosso

Il WWF mette in guardia anche sugli impatti sconosciuti della cosiddetta pesca “Illegale non Dichiarata e non Regolata” (IUU), un fenomeno che si sospetta sia ancora prevalente nel Mediterraneo. In Italia inoltre la presenza di tonni sotto taglia sul mercato è ancora importante, fondamentale quindi incrementare i controlli non solo in mare ma anche al momento della commercializzazione e sulle reti mercatali”. “La ricostruzione dello stock di tonno rosso è stata una sfida enorme: dobbiamo imparare dal passato ed essere pazienti fino a quando lo stock non sia finalmente in buone condizioni. Continuando ad applicare le migliori pratiche di gestione della pesca, questo momento dovrebbe arrivare presto”.
Nota:
Il tonno rosso è un grande pesce predatore che si trova nell'Atlantico occidentale e orientale e nel Mar Mediterraneo. La maggior parte delle catture avvengono nel Mediterraneo e questo rappresenta la pesca del tonno rosso più importante al mondo in termini di quantità di catture e di qualità dei pesci. La pesca del tonno rosso ha una storia millenaria nel Mediterraneo ed è entrata in una fase di rapido e intenso declino negli ultimi 10 anni del ventesimo secolo, nel momento in cui la nuova pratica di ‘allevamento/ingrassaggio  di tonni selvatici si è moltiplicata senza controllo per alimentare principalmente il mercato sushi giapponese. Questo ha generato una spirale perversa, con enormi livelli di pesca IUU (Illegale, non dichiarata, non regolata). Il WWF per primo ha lanciato l’allerta su questa nuova minaccia e dal 2001 ha condotto una campagna internazionale per evitare il crollo della popolazione di tonno rosso e per assicurare un'attività di pesca razionale e sostenibile nel Mediterraneo. Nel 2007 è stato adottato dall’ICCAT un programma di ripristino per la specie. Questo stabilisce norme su varie misure di gestione tra cui le catture ammissibili totali, la durata della pesca, la dimensione minima, la gestione delle catture accessorie e la pesca ricreativa. Definisce inoltre le misure relative al monitoraggio e al controllo, alla comunicazione delle catture, alle operazioni di cattura e trasferimento. ICCAT è la Commissione internazionale per la conservazione dei tunnidi dell'Atlantico, un'organizzazione regionale di gestione della pesca (RFMO). Fondata 42 anni fa, l’ICCAT è composto da 48 parti contraenti che hanno il mandato di monitorare e gestire in modo sostenibile le popolazioni di tunnidi dell'Atlantico e del Mediterraneo.