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Decisioni importanti per squali e razze del Mediterraneo

Un esemplare di Verdesca

7 dicembre 2025 - Nel corso della 24ª Conferenza delle Parti della Convenzione di Barcellona (Il Cairo) e della 20ª Conferenza delle Parti della CITES (Samarcanda) i Paesi hanno approvato un pacchetto di misure che ridefinirà la gestione e la protezione di queste specie nella regione. A livello globale, le decisioni riguardano circa 80 specie di squali e razze e hanno ottenuto un sostegno senza precedenti, con tutte le misure adottate per consenso o con oltre l’80% dei voti favorevoli.

Decisioni chiave per il Mediterraneo:
●Protezione regionale nell’ambito della Convenzione di Barcellona per sei specie, tra cui squalo volpe, squalo grigio e verdesca.
●Divieto di commercio secondo la CITES (Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione) per tre specie, incluse le mante e le mobule, ora elencate nell’Allegato I.
●Regolamentazione del commercio per quattro specie mediterranee – come canesca, palombi e squali del genere Centrophorus I – ora inserite nell’Allegato II.
●Divieto di commercio internazionale per il pesce chitarra gigante (giant guitarfish).
Queste decisioni rappresentano un punto di svolta per la conservazione di squali e razze nel Mediterraneo, dove tali specie sono state a lungo trascurate nella gestione della pesca. Squali e razze sono tra le specie più minacciate dei nostri mari: le popolazioni oceaniche sono diminuite del 70% dagli anni ’70 e nel Mediterraneo più della metà delle specie rischiano l’estinzione.
L’attuazione è fondamentale
Sebbene gli accordi fissino obiettivi ambiziosi, il loro successo dipende dall’efficace implementazione. A questo punto gli Stati dovrebbero:
●recepire le decisioni nelle legislazioni nazionali e garantire solidi sistemi di controllo e applicazione;
●assicurare capacità tecniche e finanziarie adeguate e rafforzare la collaborazione regionale;
●lavorare a stretto contatto con pescatori e comunità costiere per sostenere una transizione equilibrata.
Benché le misure coprano diverse specie, altre restano prive di protezione e potrebbero essere soggette a una maggiore pressione di pesca. È quindi più urgente che mai dare loro priorità nella gestione della pesca anche per non dover giungere a decisioni ultime come la necessità di bloccarne il commercio o lo sfruttamento.

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Un appello all’azione
Per alcune specie, come la verdesca, misure di gestione per una pesca più sostenibile sono possibili e sono state già in parte identificate anche grazie al lavoro portato avanti da WWF in collaborazione con ricercatori e pescatori negli ultimi anni (Progetti SafeSharks, Medbycatch e Paf Large Pelagics a Monopoli con Coispa Tecnologia & Ricerca). Ma la scarsa attenzione posta sulla gestione di squali e razze da parte delle Organizzazioni regionali di gestione della pesca (RFMOs), ha inevitabilmente attivato le normative ambientali e i relativi divieti, in particolare visto il rischio critico di estinzione in cui si trova la verdesca. I divieti sono scattati perché non si è intervenuti per tempo con misure di gestione efficaci. E’essenziale che questo divieto non causi l’interruzione della raccolta dati su questa specie e l’avvio di una valutazione dello stato dello stock, ai fini di una possibile gestione futura. In modo simile, l’inserimento di una specie di interesse commerciale come il palombo nell’Annesso II della Cites dovrebbe essere un’opportunità per accelerare la definizione di misure di gestione dello stock affinché l’attività di pesca possa essere effettuata in modo sostenibile.
Il WWF invita gli Stati membri a:
●Porre particolare attenzione alla gestione di squali e razze nelle politiche di pesca;
●migliorare il monitoraggio delle popolazioni, le valutazioni degli stock e la rendicontazione delle catture e del commercio, affinché le misure di recupero siano efficaci.
A livello italiano si chiede un Piano nazionale per la gestione degli elasmobranchi: maggiore coordinamento nella raccolta dati su squali e razze, più controlli contro il commercio illegale, maggiore protezione delle specie vulnerabili e garanzie di sostenibilità per quelle commerciali. Il Progetto Life Prometheus, di cui WWF Italia è partner, continuerà a lavorare in questo senso. Di fronte alle urgenti sfide ecologiche del Mediterraneo, la collaborazione regionale sarà essenziale per tutelare la biodiversità e garantire un futuro sostenibile alla vita marina.