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La Regione Lazio ponga attenzione ai piani di controllo faunistico e di abbattimento

Guardie del WWF

3 agosto 2021 - Coordinamento regionale delle Guardie Giurate Volontarie del WWF - Un emendamento al collegato di legge di stabilità regionale intende affidare la programmazione dei piani di controllo faunistico agli istituti privati di caccia e l'attuazione di piani di abbattimento ai cacciatori. Il WWF è pronto a promuovere il ricorso alla Corte Costituzionale se la proposta dovesse diventare legge.

“Con un emendamento al Collegato alla Legge di stabilità regionale 2021 la Regione Lazio si appresta ad affidare ai cacciatori l'attuazione di piani di abbattimento della fauna selvatica. Un emendamento che interviene su una proposta della Giunta, già orientata in modo preoccupante ad abdicare alle competenze proprie della Regione, limitata ad approvare i piani proposti dagli istituti privati di caccia. La norma nazionale prevede ben altre modalità per porre in essere tali misure e sempre e solo, sotto l'occhio vigile dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ISPRA. Inoltre l’emendamento prevede che i capi catturati ed abbattuti nel corso delle operazioni di controllo restino a disposizione e a carico dei soggetti che hanno effettuato l’intervento. Una totale negazione del principio fondante della legge in materia di tutela della fauna selvatica che definisce la stessa quale patrimonio indisponibile dello Stato. Peraltro una violazione della stessa normativa sulle Aree Naturali Protette, nelle quali verrebbe di fatto permessa la caccia. Infine appare assai discutibile anche la volontà di consentire nelle ZAC l'addestramento dei cani da seguita per la specie cinghiale in quanto anche una recente sentenza di cassazione ha stabilito che le simulazioni delle battute di caccia con frequenza periodica sono causa di terrore e sofferenze (stress) per gli ungulati configurando dunque il reato di maltrattamento. Per la configurabilità di tale fattispecie assumono rilievo non soltanto quei comportamenti che offendono il comune sentimento di pietà e mitezza verso gli animali per la loro manifesta crudeltà, ma anche quelle condotte che incidono sulla sensibilità psicofisica dell'animale, procurandogli dolore e afflizione. Ci auguriamo pertanto che il Consiglio regionale torni a discutere sulla proposta della Giunta che merita ben altro dibattito rispetto a quello ad oggi consentito, facendo così cadere un emendamento che appare “contro legge”, in caso contrario il WWF si farà certamente parte attiva per promuovere il ricorso alla Corte Costituzionale.”